Retrorunning

Retrorunning: una corsa al contrario a favore del benessere

Correre è uno dei modi più semplici e pratici per restare in forma. Tutti sanno come si fa: basta mettere un piede davanti all’altro, andare sempre più veloce, mantenere l’andatura e il gioco è fatto, di fronte a noi si apre un percorso costellato di salute e di benessere. Giusto? Forse la cosa ti stupirà, ma il benessere lo raggiungeresti prima se invece di correre in avanti corressi all’indietro, o meglio se facessi retrorunning!

Già in passato, la corsa all’indietro veniva usata dagli sportivi per rafforzare i muscoli posteriori delle gambe, ma recenti ricerche, fra cui quelle svolte dall’Università degli Studi di Milano, hanno rivelato che il retrorunning apporta molti più benefici di quanto all’inizio si pensasse.
Prima però di correre a conoscerli, facciamo un passo indietro e andiamo a scoprire un po’ di più su come abbia preso piede questa curiosa disciplina.

La Storia

Il retrorunning, o backward running, nasce negli Usa fra gli anni ’70-’80 come esercizio di riabilitazione consigliato dai medici. Fin da subito però, grazie ai benefici riscontrati dagli sportivi, questa attività integrativa alla corsa diventa per molti una vera e propria alternativa podistica con tanto di competizione amatoriale, la Backwards Mile, che si svolge ancora oggi, ogni anno, a New York nel cuore di Central Park.
Nel 1992, con la prima edizione del “Gambero d’Oro di Poviglio”, la corsa all’indietro arriva anche in Italia e raccoglie in brevissimo tempo un grande successo lungo tutto lo Stivale, al punto che nel 1995, la migliore prestazione mondiale di retrorunning sugli 800 m viene conquistata proprio da un italiano, il reggiano Stefano Morselli.
Oggi il nostro Paese promuove questa disciplina in forma agonistica attraverso l’AIRR, l’Associazione Italiana Retro Running che ha realizzato un circuito, il Retro Challenge, suddiviso in venti competizioni che si svolgono in varie località del nord e del centro Italia, come Reggio Emilia, Udine e Padova.

La Tecnica

Il primo passo per iniziare a praticare retrorunning è… farne uno indietro, ovviamente. Ma non basta!
Dato che correre all’indietro è un’attività, almeno all’inizio, innaturale, occorre sfruttare bene ogni parte del corpo per mantenere costantemente l’equilibrio ed evitare di cadere. Importantissimo è dunque tenere la schiena ben eretta, poggiare i piedi sulla punta e non piegare troppo le gambe, che devono sempre muoversi all’unisono con le braccia, come in una normale corsa.
Muovere le braccia è davvero indispensabile, perché oltre ad aumentare l’equilibrio si ha più forza propulsiva per affrontare quelle che, più che passi, sono vere e proprie falcate.
Una volta trovato il proprio baricentro, il secondo step è quello di perdere l’istinto a voltarsi per guardare dove si va, cosa che ti permetterà di correre più velocemente e di essere più stabile.

La Pratica

Per evitare che il pensiero d’inciampare o di andare a sbattere su qualcosa ti accompagni a ogni passo, è importante scegliere il campo di gioco adatto a praticare questo sport.
Soprattutto le prime volte, trova un percorso il più rettilineo possibile e che conosci a mena dito. Poi, inizia alternando retrorrunning alla corsa normale. In poco tempo, grazie al consolidamento della memoria muscolare e all’incremento della visione periferica, riuscirai a fare sempre più metri senza la necessità di voltarti, implementando così tutti i benefici di questa tipologia di corsa.

I Benefici

Uno dei motivi per cui tutt’oggi il retrorunning viene consigliato come esercizio di riabilitazione dagli infortuni sportivi, è dovuto al fatto che correndo all’indietro si riduce l’attrito dei piedi sul suolo, proteggendo in questo modo la salute delle articolazioni. Ma i suoi benefici non finiscono qui. Il retrorunning permette anche di:

  • bruciare più calorie e più velocemente, perché si fanno lavorare quelle fasce muscolari che non vengono attivate dalla propulsione svolta durante la corsa normale
  • migliorare l’equilibrio e la coordinazione
  • correggere la posizione del tronco, rendendola più eretta
  • incrementare la capacità di concentrazione
  • aumentare la mobilità delle spalle e delle anche
  • migliorare la circolazione cardiaca, al pari di tutte le attività aerobiche.

Il nostro piccolo giro nel mondo della corsa all’indietro finisce qui e ora puoi ripercorrere i tuoi i passi portandoti a casa un’attività in più per sentirti in forma. Buon Retrorunning, o meglio, gninnurorteR nouB!


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